martedì 28 maggio 2013

La Trasparenza di Giuanin

Ricevo e pubblico, da Giovanni Vecellio Salto "Gioanin comunista"


Caro  Mauro                                                


Non ti sembri  fuori dal normale, ma abbiamo delle amicizie in comune, che mi assicurano della tua buona fede e che certe tue posizioni sono il frutto  -  tossico -  dell’ambiente in cui siamo costretti a vivere,  più che una scelta coscientemente vissuta . E sulla tua buona fede  fondo un minimo di speranza di poter intavolare un discorso partendo dalla tua citazione dei vecchi  Laudi che vieni richiamando Ciascuno aiuta tutti e tutti aiutano ciascuno.
Ma per dialogare bisogna essere in due, uno che  - niente sa -  e fa domande -  per riuscire a capirci  qualcosa  - e l’altro che sa tutto e dovrebbe dare risposte. Se le domande non hanno risposta non si tratta di dialogo ma di monologo ( vocabolario alla mano ) Dove sei andato a trovare questo vecchio Statuto, visto che a me capita di cercare  da una vita questi  Laudi, e constatare che sono stati tutti sistematicamente fatti  sparire?  I polli vanno trattati da polli. E i polli non hanno storia. Se mi dai qualche indicazione ti sarò molto grato .
Tempo permettendo ti racconterò quale sorte abbiano avuto le “carte secolari” della Pretura Circondariale  dell’Alto Cadore a opera di un certo Podestà del secolo scorso.
E lo stesso rischio sta correndo  la  documentazione della Pretura di Pieve di Cadore, come
segnala – allarmata - la Signora Ciotti  Sindaco di Pieve di Cadore. Al Cadore non manca che perdere questi frammenti di storia, che ha il pregio di essere LA NOSTRA STORIA e in Cadore dovrebbe restare. E sono quasi certo che il  grido di allarme di questa  illustre amministratrice  resterà “ clamantis in desertum”

Al mio Email del 24-Aprile non hai dato risposta a tutto oggi 26 maggio 2013, e non capisco
come può una persona seria comportarsi in  questo modo. Che l’amicizia in comune che garantisce sulla tua correttezza abbia preso una  cantonata ?  Un dubbio mi  pare legittimo.
Se mi hanno informato bene in occasione della conferenza  ( 7-4-13 ) del Dott. Lorenzi tu avresti affermato in maniera  categorica .Io sono per la assoluta trasparenza. Voglio che la regola sia una “casa di vetro”. In verità non sei il solo a sentire questa esigenza. Anche l’Assessore Pomarè ha espresso idee del genere ma poi bisognerebbe far seguire alle parole i fatti. E non mi pare che il conto torni. Certo. Per rispondere ci vuole un certo tempo, ma un mese è sempre fatto di  una trentina di giorni. O mi sbaglio?

Perchè vedi Mauro le parole non sono solo aria in movimento, ma hanno un senso preciso e altrettanto preciso significato. TRAPARENZA significa che chi è chiamato a dare un giudizio, o un voto, ha diritto di sapere, nel modo più limpido possibile, tutto quel che riguarda la materia su cui è chiamato a decidere o votare. E quando mai – nel nostro caso –  ai Regolieri -
è stato dato modo di sapere qualcosa di serio sulle Regole?

Come ti avevo chiarito nel colloquio del 6-4-13 io Giuanin, ho passato tutta la gioventù nei nostri boschi accanto a mio padre, e mi ha sempre detto che erano “Bosche de Comun”, e io
davo alla definizione un senso ben diverso dal suo. Per me erano boschi su cui il Podestà di allora ( sempre uno delle grandi famiglie, agli ordini del padrone di turno ) poteva disporre
a sua discrezione. Mentre nel  dire di mio padre significava i boschi o pascoli del Comun – cioè della Regola di Auronzo, prima di Napoleone quando il TUTTO era di TUTTI- ma amministrato anche allora da chi sapeva leggere scrivere in italiano e in latino. Gli altri polli gravati dalla “decima” da versare al parroco.

Cominciai a capirci qualcosa grazie a una affascinante bibliotecaria Milanese che di Regole e Usi Civici ne sapeva più di tutti gli Avvocati che sulle Regole si sono ingrassati per secoli, lucrando sulla litigiosità di chi avendo meno del necessario lo difendeva – o credeva di difenderlo- coi denti. A Lei vada la mia eterna riconoscenza. Se non son pollo le debbo a Lei.
Ciò ha fatto di me un extracomutario in patria, perchè tornato in Provincia prima e in Auronzo dopo, venni subito individuato come perturbatore “ della quiete pubblica”, E “porto la croce” come diceva il Bruno antimafia, con fatica certamente, ma – spero – con dignità.
E la porterò fino alla fine, piaccia o meno a troppi Cadorini che disonorano le memorie dei padri. Ne riparleremo a lungo.

E concludo questa mia prima puntata come tuo “ portavoce” con una domanda che ti sembrerà fuori di posto, ( i chiarimenti verranno a tempo e luogo ).

Domanda n. 985  

Mi sai dire chi era - nome,cognome, indirizzo,- il sindacalista. extraparlamentare che
nel 1972 – alla testa di un manipolo di “rivoluzionari” padovani, scrisse sui muri di Auronzo
-Municipio compreso -  “PAESE IN VENDITA” - AGENZIA IMMOBILIARE PER LA VENDITA DI BENI ALTRUI”. Cerca Mauro, e  appena scoperto l'autore rendi pubblico il nome. I volta gabbana qui sono “gente con la carriera  garantita”.

Tiente da conto Mauro. E - vocabolario alla mano – ripassa la parola TRASPARENZA.

Al comune amico che ti stima – e ti legge in copia – trarne  qualche conclusione


g.vecelliosalto@libero.it  Vecellio Giovanni – via Pospizza 30 – Auronzo – Cell.3297622033

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