lunedì 23 settembre 2013

I SINDACI SI RIBELLANO...


I SINDACI SI RIBELLANO ALLA NUOVA IPOTESI DI COLLEGAMENTO CON L'AUSTRIA....

Mah... Una strada a tre corsie? Sul tracciato della pre-esistente? Non mi pare di sentir nessuno che si lamenta del ponte Cadore o della tangenziale di Lozzo o Pieve... Solo pochi giorni fa la Ciotti piangeva per il traffico pesante e per gli ingorghi di Tai. Oggi non vuole strade più veloci. La Buzzo vuole la doppia canna del tunnel Comelico? Si lamentava del semplice allargamento dei ponti militari sul Piave? Mi dispiace care signore della politica, bisogna scegliere: o strade migliori oppure no, o avvicinarci al mondo ed a i suoi servizi (ospedali in primis) oppure chiudeteci in una riserva, dove ai tre turisti avventurosi faremo trovare carri con i buoi e quattro custodi di terre abbandonate da imprese e fabbriche, dove anche chi vorrebbe rilanciare turisticamente queste zone chiede quanto tempo occorre per arrivare al primo aeroporto (lo stesso per arrivare in aereo da Londra)...

Lo spazio naturale attorno ai fondovalle è sufficiente a mantenere viva la naturalezza delle Dolomiti. Anzi.
E tutto ciò senza mettere sul piatto della bilancia che saremo più vicini alla Germania e al nord Europa, paesi usufruitori del turismo in montagna, più vicini di quanto non lo sarebbe lo stesso Alto Adige (e da questo la loro opposizione) e che altresì daremo ad un Veneto, che sia federale, autonomo, stato, l'unica frontiera con il nord, spostando verso l'alto il baricentro della regione.

2 commenti:

  1. Pienamente d'accordo con te. E in merito all'unione dei servizi? Ho sentito dei rumors che parlano di una riunione dei sindaci del centro Cadore in cui sembra che sia già tutto deciso. Sarebbe una cosa grave alla luce di quanto emerso nella assemblea popolare di Luglio,dove la maggior parte dei cittadini era contraria. Ne sai niente tu o la minoranza? Saluti Gregorio Da Corte

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  2. Sembra, e sottolineo sembra, che di definito non vi sia nulla, almeno questo mi si riferisce dal Cantro Cadore. Le stesse voci ritengono che Auronzo non parteciperá con l'unificazione dell'ufficio tecnico e dei lavori pubblici, ma che stanno partecipando alla costruzione degli altri... calderoni.
    Purtroppo niente trapela ufficialmente da via Roma, ma sembra che la mia speranza di un silenzio legato all'intenzione di far cadere la proposta nel dimenticatoio sia solo una speranza. Più facile che ci facciano trovare un provvedimento preparato sottobanco, alla faccia della partecipazione popolare e della trasparenza.
    La trasparenza e la comunicazione, loro cavallo di battaglia, si sono rivelati un cavallo di Troia, utile a penetrare le mura nemiche per poi essere abbandonato.
    Il timido tentativo di aprire un blog (informativo dicevano, non di confronto) è arenato al 17 luglio, dopo solo 27 post dei quali la metà semplici locandine o ritagli di giornale.
    Non resta che alzare la voce, ora, compito della minoranza consigliare e non mia, per raccogliere le firme necessarie alla richiesta di una consultazione popolare.

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