giovedì 9 maggio 2013

Imposta di soggiorno: Capitolo due.



Qualcuno, a questo punto, potrebbe chiedersi: "Ma alla fine il Quinz è favorevole o contrario alla tassa di soggiorno?"

Potrei forse essere favorevole, ad una tassa di scopo, cioé finalizzata al raggiungimento di un'obiettivo. 
Ma sicuramente non ad una gabella con queste modalitá e discriminazioni. 
Potrei esserlo se fossi ASSOLUTAMENTE convinto che la spesa è ASSOLUTAMENTE necessaria. ASSOLUTAMENTE.
Ma in linea di massima ritengo controproducente penalizzare con nuovi oneri chi è già tartassato da aumenti dell'acqua e dell'energia elettrica, delle tasse statali, dell'IMU e della Tares, aumenti nel riscaldamento e di ogni merce acquistata, costretto altresì a mantenere inalterate, se nona calare, le proprie tariffe.

Vorrei aprire una parentesi per puntualizzare chi realmente è l'anello debole del settore turistico: l'albergatore. Preso tra l'incudine dei fornitori di beni e servizi ai quali non si può rinunciare se si vuole rivendere, fornitori quindi forti della loro posizione ricattatoria e che hanno vertiginosamente aumentato i prezzi, e il martello dei clienti per nulla obbligati alle vacanze in Auronzo e quindi mercanteggianti il prezzo proposto dagli alberghi, si sente ora vessato ingiustamente e offeso nella dignità di chi da sempre ha dovuto arrangiarsi con le proprie forze e non ha avuto nessuna agevolazione, ne da regolamenti, ne da contributi, ne da assistenza. 

Ma torniamo all'ipotesi "tassa di scopo".
Come dovrebbe funzionare.
 Si realizza un progetto, lo si illustra alla popolazione, e lo si finanzia, suddividendo i costi in modo chiaro tra tutte le categorie che direttamente od indirettamente di turismo vivono. E non solo per i posti letto, ma anche per i coperti dei ristoranti e delle pizzerie, fissando un contributo per i bar, gli alimentari e i negozi vari.

Un esempio? 
Facciamo finta di voler assumere un paio di supermegadirettoremanager tipo Marchionne o Montezemolo, dal costo di 100.000 euro. ...al giorno. 
Probabilmente in qualche mese riusciranno a rilanciare l'immagine di Auronzo, magari solamente proponendo di distinguersi dagli altri dolomitici al "nuovo" grido: "Auronzo, la spiaggia delle Dolomiti". 
Ma questo è un altro argomento ed ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale...

Stabilito comunque che questa è la priorità turistica, stabilito il budget di spesa, allora, e non a priori, va chiesto aiuto economico agli enti pubblici preposti.
Se nessuno di questi ha elargito un solo doblone (ma bisogna chiederli, non vengono loro ad offrirteli),  dopo aver raschiato il fondo del barile delle casse comunali con il medesimo risultato, solo allora, e non a priori, si potrà chiedere aiuto a chi, ora più che mai, di aiuto avrebbe bisogno, e tra i poveri
Bene, si è altrimenti scelto di "bastonare" i pochi a beneficio dei molti.
Anche se questo fosse necessario e non solo consigliato dall'opportunità politica e promesse pre-elettorali (dagli addosso ai nobili, il popolo morirá comunque di fame, ma  felice - Marat, rivoluzione francese), se fosse l'unica strada, bisognerebbe renderla più semplice possibile, e non gravare  con altri adempimenti burocratici sull'albergatore.
Chi affitta un letto è già oggi costretto a trascrivere per due i dati dei clienti, su moduli o programmi differenti, visto l'obbligo di comunicare alle Forze di Pubblica Sicurezza le schedine degli alloggiati e l'altrettanto obbligatorio invio all'ufficio turistico dei moduli ISTAT. da quest'ultimi, già "in archivio", è facilmente calcolabile il dovuto.

Trasformare ogni alloggiatore in gabelliere è sadico ed antieconomico.

La minoranza consigliare ha già avanzato una proposta alternativa: aumentare le tariffe di sosta dei parcheggi, Tre Cime e Misurina in testa, destinando questo agli investimenti turistici.

Io invece ho un'idea diversa:
....continua

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