domenica 9 febbraio 2014

Eravamo quattro amici al bar

Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo...
....
... Son rimasto io da solo al bar
gli altri sono tutti quanti a casa
e quest'oggi verso le tre son venuti quattro ragazzini
son seduti lì vicino a me con davanti due coche e due caffè
li sentivo chiacchierare han deciso di cambiare
tutto questo mondo che non va
Gino Paoli, nel 1991, cantava così.

Beata la voglia di cambiare il mondo dei giovani. Tutti l'avevamo.
Però per cambiare ci vuole tempo, e quando sei a metà del cammino ti accorgi che non sei più giovane, e che hai perso quello smalto dei giorni migliori.

Ricordo che mio padre, allora giovane amante della vita e di Misurina, riuscì a convincere il signor Dan e il Professor Ricciardi di Venezia a far richiesta di costruire una Telecabina alle Lavaredo. Nacque l'omonima società che ripristinò la strada militare per i piani di Longeres, ai piedi del trittico dolomitico, funzionale alla realizzazione dell'impianto.
La Società Telecabine rinunciò all'investimento perchè non riuscì ad ottenere i permessi per collegarsi al Prato Piazza, ma si accorse che un nastro d'asfalto costava meno di un impianto a fune, e ne chiese la concessione al comune.

Mio padre continuò a sognare collegamenti intervallivi, nacquero progetti d'impianti e piste per collegare le Tre Cime alla "Torre del Diavolo",impianto esistente nel gruppo dei Cadini di Misurina, e da qui, attraverso "Col De Varda", raggiungere Valbona e Federa Vecchia, viatico per scendere a Cortina e i suoi impianti da sci.
Qualcuno rovinò tutto cercando di barattare questo carosello con un villaggio turistico (quale scempio...) alle spalle dell'hotel Cristallo.

Di questo sogno ne rimase qualche traccia nel cassetti del comun d'Auronzo, giusto quel tanto che bastava per farne un cavallo di battaglia "naturalistico" ad ogni tornata elettorale, contro le... Seconde case.

Da buon figliolo raccolsi il testimone una ventina abbondante di anni fa, quando avevo più o meno l'età di Aldo Corte Metto.
Ricominciai a tessere quella lunga tela fatta di sopralluoghi, progetti, nuove visioni.
Forse anche Gigi "ford", Bepi Monti e Stefano "Piaia""si ricordano la gita a Serfaus in Tirolo occidentale, a vedere la città grande come Lozzo con la metropolitana...
Quattro amici al bar... Sognavamo il trenino per le Tre Cime.

Riuscii a convincere, nella riedizione del Piano di Misurina e successivamente nella rielaborazione del Piano Neve, l'Amministrazione comunale e l'amico Oscar De Bona a sostenere il disegno di collegamento di Auronzo con Cortina, attraverso Lavaredo e Misurina. Un comprensorio con altissima valenza naturalistica, redditizio sia d'estate che d'inverno, utile sia per "l'esplorazione Turistica" che per il collegamento ecologico intervallivo.
Un carosello unico al mondo che, udite udite, è, ribadisco è, inserito nello strumento programmatico della Regione Veneto.

Si signori, Auronzo, Misurina e Cortina potrebbero essere collegate tra loro, anche per il Piano Neve.

E come per Bruno Lauzi, mi ritrovai solo al bar, accanto a quattro giovani di belle speranze che, anziché raccogliere a loro volta l'ultimo lavoro, ne rilanciano un'altro che non ha nessun basamento progettuale e programmatico.

Sono felice che ci sia del fermento, in paese, sarei ancora più contento se questi sforzi fossero concentrati su progetti con radici più profonde. E soprattutto più gratificanti. Con tutto rispetto, ma immaginate il giapponese che viene nelle Dolomiti per salire al passo Sant'Antonio da Auronzo? O forse ambisce al salire lungo la val Marzon per poi scendere a fotografare il lago di Misurina?
Abbiamo la possibilità di creare il comprensorio delle Tre Cime di Lavaredo.
Un comprensorio sciisticamente diverso dai panettoni pusteresi, un comprensorio che porterebbe l'auronzano e i suoi ospiti a sciare a Cortina e gli ampezzani a visitare le Tre Cime, che permetterebbe di girovagare tra i massicci più famosi senza muovere l'auto dal fondovalle.
Abbiamo la possibilità che la permuta con la strada ci dia la possibilità di un finanziamento pubblico consistente, senza tener conto il ricorso ai fondi Brancher... Non buttiamo questo lavoro alle ortiche, Vedrete che sará poi Senfter a chiedere di unirsi a noi...

2 commenti:

  1. Sai Andreas, la tua idea è davvero ottima ma è anche la dimostrazioni pratica che i treni vanno presi al momento giusto perché il costo spropositato del “tuo” carosello, circa 80 milioni di euro, è oggi insostenibile e forse quest’idea bisognava metterla in pratica a suo tempo, quando queste cifre, seppur molto elevate, erano nell’ordine delle cose possibili; il rapporto spesa/beneficio del carosello alla Tre Cime poi non è minimamente paragonabile a quello del collegamento verso il Comelico che con una spesa relativamente contenuta, riuscirebbe a rilanciare il turismo invernale del nostro paese. Credo infine che tutti gli auronzani sappiano benissimo che la zona del passo S.Antonio non raggiunge minimamente la bellezza straordinaria dell’area Tre Cime-Misurina… ma oggi il treno passa da quella parte ed è ora il momento di prenderlo.

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  2. Abbiamo stabilito che due dei "nuovi quattro amici al bar" sono Aldo e Alberto...
    Può darsi che abbiate ragione. Ma a parte un costo di un comprensorio impantistico (e per questo non solo sciistico) non hai fatto cifre, soprattutto non hai riportato il rapporto costi/ricavi delle due ipotesi.
    E gli ottanta bisogna vedere se sono tali. Si usa dire "spendere di più per spendere meno".
    Gli 80 milioni, se la Regione Veneto volesse accollarsi metà mutuo e se strutturasse il fondo Brancher per l'altra quota parte, potrebbero diventare zero milioni. Per un comprensorio che rilancerebbe non solo Auronzo, ma la montagna Veneta tutta.
    Sicuramente più lustro anche per Cortina, che ha cercato inutilmente di "sfondare" ad ovest e non ha altra direzione in cui crescere.
    Quei soldi poi includono gli impianti in territorio ampezzano e, se mancassero i fondi pubblici, parte arriverebbero da lì.
    Supponiamo di pagarne la metà. Solo la sostituzione della strada delle Tre Cime garantirebbe la rata del mutuo. Senza tener conto della stagione invernale!!!
    Ma esiste un preciso piano economico, Su questo versante, e soprattutto esistono i presupposti burocratici perché si possa realizzare a breve termine. O pensate che una modifica al Piano Neve sia un'operazione di pochi anni?
    Ma se fossi un amministratore locale, oggi, mi impegnerei per avere un... "A.mi.co. delle Tre Cime" , acronimo di Auronzo, Misurina, Cortina.

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