mercoledì 7 agosto 2013

Consiglio di fine luglio: parte seconda

Seconda parte...

Riprendiamo dall'unione dei servizi.
Ultimo punto, ovviamente, pubblico mezzo addormentato. Anch'io.
Apre le danze la minoranza, con una dichiarazione in cui sottolinea il disappunto per la scelta di cumulare bilancio, punti secondari e l'unione dei servizi. Tali argomenti avrebbero meritato sedute specializzate.

Antoniol a sostegno della sua tesi porta le considerazioni di un luminare padovano (credo..), professore universitario, che sostiene la non economicità delle unioni rispetto alle convenzioni, come già Auronzo ha stipulato in vari campi con varie comunità montane (non solo Cadore, ma Longaronese e feltrina). 

Sottolineiamo il fatto che una convenzione è un mero contratto rescindibile quando si vuole e nel quale i dipendenti comunali e le relative risorse rimangono in carico al Comune. 
Altrimenti, con l'unione dei servizi, le attuali maestranze vengono assunte da una società esterna, forse coincidente con la futura Unione Montana o forse no, portandosi in dote la spesa necessaria per il suo sostentamento, quasi un milione di euro per il nostro paesello. 
Già, perché non è stata abbastanza pubblicizzata la questione economica. Dove prendono i soldi i gestori dell'Unione dei servizi? Ma dai comuni che ne fanno parte, ovviamente!
E come saranno ripartite le spese? Possiamo supporre In base agli uomini aggregati, ovviamente!  Se un comune ha venticinque impiegati, verserà nelle casse comuni un milione di euro. Se uno ne ha cinque solamente, verserà duecentomila. Inoltre chi oggi ha piû operai ha meno servizi appaltati a terzi. Ne consegue che: 
Il paesello avrà servizi parificati a quello del paese maggiore, il quale dovrà rinunciare a quote di questi, il paesello pagherà un quinto i servizi rispetto al maggiore, il paesello risparmierà il quadruplo del maggiore in appalti a terzi.
Allora, a chi conviene l'unione dei servizi?

Ovviamente per realtà municipali omogenee, dove non ci sono grandi differenze strutturali, tu metti cinque uomini, io sei, il terzo quattro.
La differenza tra i costi unitari dei comuni è minima, forse i servizi, con 15 uomini, migliorano.
Ma queste differenze ci sono, tra realtà come Auronzo e Vigo, ad esempio. Sono innegabili. Innegabile a chi dei due convenga, questa unione.

Ma non finisce qui...

Nessun commento:

Posta un commento