Il cittadino si trova oggi ad affrontare la burocrazia di comune, comunità montane, provincia, regione, stato nazionale. Magari tutte per la stessa pratica o lo stesso servizio.
Troppi livelli, lo ha capito anche il legislatore che ha proposto l'abolizione delle provincie e quello delle comunità montane.
Ma nell'italia (sempre in minuscolo) delle poltrone, poltroncine e sedie, l'agonia delle provincie è lunga, le CM sono uscite dalla porta per rientrare dalla finestra con il nome di Unioni Montane ed il compito di raccogliere quelle funzioni intermedie che la BL avrebbe lasciato.
Con il risultato di avere sia la provincia che l'attuale CM senza fondi e ruoli. O addirittura, in concorrenza e sovrapposizione.
Anche il cittadino deve scegliere: vuole salvare la Provincia o affossarla in nome dell'unione montana? Vuole un livello aggiuntivo di burocrazia o diminuirli? Vuole nel contempo allontanare il centro di potere dal proprio campanile? Quale sarà l'impatto sul rapporto votante-votato quando questo avrà delegato tutte o quasi le proprie responsabilità? Quale sarà ora il ruolo di un consigliere comunale?
Non è forse più opportuno stabilire delle convenzioni specifiche, scegliendo per convenienza il partner appropriato, dove il garante rimane il sindaco?
Ipotizziamo la necessità di convenzionare la gestione informatica: meglio continuare con la CM Longaronese che lo fa per metà provincia e lo stesso Auronzo da anni oppure mettere in piedi una nuova struttura all'interno dell'Unione Montana? E magari quest'ultima si appoggerà a sua volta alla CM Longaronese? Creando un inutile intermediario?
Ipotizziamo di trovare un accordo con i comuni delle Tre Cime per la gestione del territorio e la sua promozione turistica (vogliamo chiamarlo ente parco?) vogliamo escludere questa possibilità di collaborazione con Dobbiaco e Sesto solo perchè vincolati da l'Unione Montana?
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