E noi non ne abbiamo nemmeno l'obbligo....
Referendum, Berceto (PR) dice no all'unione dei Comuni
L'80% dei votanti ha detto no all'ipotesi di accorpamento.
Altissima anche la percentuale dei contrari al servizio idrico integrato
UNIONE DEI COMUNI
Votanti 934 NO 736 80,44% SI 179 19,56%
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Votanti 934 NO 754 81,69% SI 169 18,31%
"Come Sindaco, insieme al Consiglio Comunale, mi sento impegnato a far rispettare la volontà dei cittadini che hanno votato all'81,69% contro la gestione del sistema idrico comunale che non sia direttamente del Comune di Berceto e all'80,44% per non aderire a nessuna Unione dei Comuni come vorrebbe, invece, la LR 21 della Regione Emilia Romagna.
Il Consiglio Comunale, in seconda convocazione, dopo la prima convocazione, andata deserta, del 20 febbraio (termine imposto dalla LR 21), si riunisce alle ore 20,30 del 4 marzo per deliberare in base ai risultati dei referendum.
Rispettare questi due dettati popolari, come sempre detto, richiede un grande impegno e una lotta contro l'impazzimento delle Leggi che in questi due casi calpestano la Costituzione e obbligano sia a gestire il sistema idrico in forma associata che all'Unione dei Comuni.
Due obblighi di Legge, come detto, che contrastano nettamente con la Costituzione vigente ma che in tanti per i loro interessi e non quelli dei cittadini cercheranno di far applicare da qualche Giudice.
Per fortuna non siamo degli sprovveduti e nell'eventualità potremo ribattere, costituirci, con esperti e professori (Marcello Cecchetti), che hanno preso a cuore l'impegno dell'Amministrazione Comunale di rispettare e far rispettare la Costituzione in favore dei cittadini/utenti com'è giusto che sia e come un Sindaco ha l'obbligo di fare.
I risultati dei due referendum, dell'alta percentuale di votanti, rafforza in ogni amministratore questo intendimento.
Del resto sono scelte obbligate per un Comune come Berceto che non vuole continuare a spremere i suoi cittadini, ormai esangui, con tasse, addizionali e tariffe che vanno, poi, addirittura, a beneficio di altri Enti, società, carrozzoni pubblici mangiasoldi e perfino dello Stato che ha preso ad usare i Sindaci, contro il dettato Costituzionale, come gabellieri.
I servizi fatti a livello sovracomunale, come dimostra l'impoverimento del Comune, iniziato dal 1997, avendo lasciato gestire ad altri, seppur società ora pubblica, il sistema idrico integrato (un impoverimento del bilancio di diversi milioni) e come ha dimostrato fino ai primi mesi (28 febbraio) del 2010 la raccolta e smaltimento rifiuti affidata alla Comunità Montana (cattivo servizio e soprafatturazione del 35% ai danni dei cittadini e del Comune), saranno sempre più costosi e meno efficaci dei servizi gestiti dal singolo Comune che trovano giornalmente l'interesse di coloro che sono interessati al voto dei propri concittadini e non troverebbero uguale interesse da chi, come il Presidente dell'Unione, non è eletto dai cittadini.
In Democrazia il voto è l'arma che difende i cittadini. Togliere il voto, ridurne il valore e la completezza (diritto ad eleggere come Popolo Sovrano i propri rappresentanti) come per il Parlamento, le future Province e l'Unione dei Comuni diventa, di per se, un elemento negativo dal quale, come dice Lucchi, discendono molti guai dell'Italia e sarebbero guai ancora più seri per i cittadini della montagna se privati, a lato pratico, di questo diritto Costituzionale di eleggere i propri amministratori comunali.
Le vere battaglie, rafforzate dal risultato dei referendum, iniziano ora, e va aggiunta una nuova e determinante battaglia contro l'attuale regolamento della Tares (nuova tassa che sostituisce la Tarsu o la Tia ) che se applicato, come vuole il Governo, metterà in ginocchio la già debole economia del Comune di Berceto
ESEMPI:
Per un'abitazione di mq. 140 con una famiglia mononucleo (un solo Componente)
TARSU 2012 euro 158,74
TARES 2013 euro 98,28
Per un'abitazione di mq. 113 con tre componenti
TARSU 2012 euro 125,27
TARES 2013 euro 314,17
Per una seconda casa di mq. 99 con l'assegnazione, d'ufficio per il 2013, di due componenti
TARSU 2012 euro 112,25
TARES 2013 euro 280,05
Per un Bar tipo
TARSU 2012 euro 164,00
TARES 2013 euro 480,23
Per un Ristorante tipo
TARSU 2012 euro 1.602,43
TARES 2013 euro 4.361,45
Certo, dichiara Luigi Lucchi, è ben triste costatare che queste battaglie Costituzionali, queste lotte contro ingiuste Leggi Nazionali, debba farle, magari lasciato solo, il Sindaco di un piccolo Comune.
Da questo post cosa possiamo imparare? Due cose, almeno. La prima che il sindaco di questo paese montano ha chiesto con un referendum il pensiero della propria popolazione e che si è impegnato a farlo rispettare, la seconda, ancora più forte, che il suo ruolo dev'essere la difesa degli interessi dei cittadini, non del municipio: una buona amministrazione non è quella che fa risparmiare lo stato, ma quella che da i migliori servizi. Costi quello che costi. L'interesse primo del sindaco è l'interesse di chi lo ha voluto sindaco.
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